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GRAN PREMIO MERANO ALTO ADIGE

La Storia

La storia del Gran Premio Merano inizia nel 1935, ma in verità già prima di quell’anno la città era nota per le corse dei cavalli, disputate sin dal tardo ottocento quando il territorio dipendeva dalla corte degli Asburgo. È appunto però nel 1935 con la costruzione dell’ippodromo, che possiamo datare l’avvio della moderna tradizione ippica meranese e l’attribuzione all’impianto della specializzazione di pista prevalentemente destinata alle corse ad ostacoli, seppure con una spiccata vocazione anche per quelle in piano.

Contestualmente alla costruzione della struttura e alla prima edizione del Gran Premio venne istituita la Lotteria di Merano che, tra le poche lotterie nazionali, era quella con la maggiore dotazione.
Internazionalità.

Internazionalità

Il Gran Premio Merano ha contribuito in maniera  notevole alla diffusione del nome della città e del suo ippodromo sia a livello nazionale che internazionale. È un Gran Premio di grandissima tradizione e prestigio, diverso da tutti gli altri del panorama ippico e per questo in grado di occupare un posto speciale sia tra gli appassionati e gli addetti ai lavori sia tra coloro che si affacciano solo occasionalmente a questo sport.

Grandi Firme

Infinite sono le storie di uomini e cavalli che questa corsa custodisce, come ad esempio quella del primo vincitore, il francese Roi de Trèfle, a testimonianza di come sin dagli albori si sia ritagliata uno spessore internazionale, ancora oggi riconosciuto. È stato il sauro Or Jack negli anni Novanta a vincerlo per tre volte consecutive, Aegior condivide con lui questo primato ma in anni diversi, Pigalle lo ha dominato nel 1968 con una galoppata da molti considerata la più eclatante della storia della corsa, The Champ si chiamava il cavallo che lo vinse venendo da più lontano (Nuova Zelanda), e Creme Anglaise la cavalla che per prima ha vinto il “Merano” in rappresentanza di colori locali che sono saliti sul gradino più alto anche nel 2002 con Present Bleu.

Negli ultimi anni Merano ha saputo rinvigorire questa vocazione di punto di incontro dell’ostacolismo europeo, grazie alla partecipazione di cavalli provenienti, oltre che dalla Francia, anche da Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e da Oltremanica.

Nel 1999 Kifti è stato il primo tedesco a vincere, mentre il ceco Masini ha iscritto per la prima volta nel 2004 il nome di un cavallo di scuderia dell’Est nell’albo d’oro. Sharstar è stato l’ultimo beniamino italiano al 100% a trionfare con l’uno-due del biennio 2008-09, mentre le edizioni 2013-14 hanno premiato il sodalizio ceco-italiano di Alpha Two. Nell’edizione 2015, alla presenza fra gli altri degli ospiti irlandesi Willie Mullins e Ruby Walsh (allenatore e fantino ad ostacoli fra i più celebri al mondo), è tornato a vincere un cavallo tedesco, Kazzio. La Repubblica Ceca per merito di Mazhilis e Al Bustan è invece stata la protagonista in due edizioni relativamente recenti, prima della impressionante irruzione sulla scena del francese Le Costaud, vincitore dell’edizione 2018. Per i colori altoatesini, il giallonero della Scuderia Aichner, L’Estran è niente di meno che il vincitore delle  ultime quattro edizioni della corsa.

Gloria

Il Gran Premio Merano, insomma, è una storia fatta di jockey vincitori e sconfitti, che hanno corso per un’intera carriera inseguendo la vittoria. Il francese Christoph Pieux e il cedo Josef Barros guidano la classifica con ben quattro successi, mentre Dirk Fuhrmann  Raffaele Romano e James Reveley lo seguono con tre vittorie a testa.

Il discorso è identico per allenatori e proprietari perché questa corsa come solo poche altre consente di entrare di diritto nella storia e nella gloria dell’ippica.

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