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Le storie incredibili dei cavalli! Nella incendiaria, per emozioni, grande domenica di Maia, First of All, a 7 anni corona, per se stesso, per Jiri Charvat proprietario, per Pavel Tuma allenatore, approda al trionfo nell’84° Gran Premio Merano Alto Adige coronando anni di lavoro sull’obbiettivo, ma lo coglie senza avere in sella Jan Faltejsek, alla fine costretto a rinunciare alla monta per i postumi della caduta patita il giorno prima, ed è destino che in sella al sauro trionfante torni (con una monta, peraltro perfetta) l’eccellente Felix De Gilles, jockey internazionale che vive una giornata da fiaba: successo nel Gran Criterium d’Autunno con la 3 anni Flying Chaser sellata da Davide Satalia, e bis nel Gran Premio, e in entrambi i casi gli avversari dichiarati, targati-Aichner, cadono uno sopra l’altro in circostanze incredibili: Makassir butta fuori se stesso ed il compagno Feed Back con uno scarto, Andoins cancella se stesso e Gangster de Coddes sul più facile dei muri del Merano, dopo che L’Estran aveva centrato in pieno la “stecca” dell’oxer grande, disarcionando Bartos.

Ovvero: Josef Aichner vive una giornata che è simbolo di quel che è l’ippica: gioie e dolori. Sopran Mistery, con Bartos in giubba giallonera per il training di Raffaele Romano, realizza la perforamance della vita siglando la Corsa Siepi dei 4 Anni davanti ad Occhio Alla Penna, che ha di che recriminare per una fase finale complicata.

E Mauricius corona una stagione da imbattuto trionfando alla grande in una tesissima Gran Corsa Siepi davanti al compagno-rivelazione Herve du Seuil. Su un piatto i trionfi, sull’altro le disdette incredibili. “Ma questo sono le corse” commenta lo stesso Aichner.

La domenica del Merano Alto Adige è ancora una volta vincente per partecipazione di pubblico, spettacolo, passione, colori. In pista la completano alla grande i sempre graditi e vincenti Danila Cherio ed Eugenio Goldin nel Trofeo Agri sui 1600 metri in piano. La bella coppia Berenson-Bodini nell’altra prova per cavalieri ed amazzoni sui 2200. E il miglior Arvier di sempre, con Antonio Ferramosca magistrale in sella al cavallo di famiglia, dominatore dell’ambitissimo Premio Goldegg, sui 3000 metri. Le storie vissute in pista di un ippodromo, ancora una volta spettacolo di se stesso nelle prime tinte di autunno e in tutta la festa del suo Gran Premio.